Se i Social li usi nel privato, ti ci appassioni facilmente perché te li puoi gestire come vuoi e quando non ti vanno più bene li chiudi. Se i Social li odi a prescindere, ovviamente utilizzarli per il tuo lavoro diventa un supplizio. Non ne trovi il senso e tutto quello che li riguarda ti sembra inutile.
Comprensibile, certo, ma chiariamocelo subito: se pensi che il tuo business non ne abbia bisogno ti sbagli.
Questo post non lo scrivo con l’intenzione di convincere chi non ne è convinto, sarebbe una perdita di tempo, ma per sfatare alcune ingenue credenze create da chissà chi e per chissà quale motivo. Spero che alla fine ci troverete degli utili spunti di riflessione.
1) Il fraintendimento del “mi fanno vendere di più”
Partiamo dal presupposto che una pagina Facebook o un profilo Instagram curati per bene e focalizzati a dovere sul Brand possono aiutare le vendite, certamente, ma devono essere sponsorizzate con budget consistenti. Investire sulle campagne è sempre una buona idea, monitorarne periodicamente i risultati aiuta a fare sempre meglio e porta aumento di fatturato. Non per tutti i prodotti e servizi esistenti sul mercato, ma per quelli che bene si sposano con il concetto di Social Network.
Per intenderci: vendere bulloni grazie ai Social la vedo dura.
Facebook, Instagram, YouTube, Pinterest sono vetrine in cui mostrare chi siamo, cosa facciamo e cosa vendiamo. I Brand che li utilizzano meglio sono quelli che sanno creare una comunicazione coerente con la propria visione e che tengono d’occhio il proprio pubblico per capire che cosa proporre e quando proporlo.
2) Il fraintendimento dei Like
I Like sono di per sé sopravvalutati se pensati per fare colpo sul visitatore. Se non sono reali non servono a nulla e – per di più – se non sono attivi smentiscono l’interesse ipotizzato dal numero (che risulta immediatamente fake). Mi spiego meglio: comprare Like non si fa, si buttano soldi senza ricavarne nulla, e dannarsi l’anima per acquisire Like silenti e/o passivi non aiuta la visibilità (per esempio quella della tua pagina sulla bacheca di Facebook dei Follower), tutt’altro.
Cosa significa? Semplicemente che se metto Like alla tua pagina, ma evito di apprezzare e commentare i tuoi post – dopo qualche tempo – Facebook ti fa scomparire dalla mia bacheca. E io mi dimentico di te. Punto e a capo.
3) Il fraintendimento dell’esserci su tutti i Social
Ogni Social ha il suo target, il suo linguaggio, le sue regole. Se pubblichi lo stesso materiale in ogni tuo canale, non stai facendo un buon lavoro. Non sto parlando soltanto di grafica diversa (formato e media), sto parlando anche di contenuti. Ripetere le stesse cose su ogni Social che hai aperto ti rende fastidioso e respingente. Evitalo.
Parliamoci chiaro: se ti seguo su Facebook e Instagram e YouTube e Pinterest e tu mi propini sempre la solita minestra, perché dovrei continuare a seguirti ovunque? Scelgo il Social che mi sembra migliore e abbandono gli altri, oppure se mi sono proprio stancata di te ti elimino definitivamente. Puoi darmi torto?
4) Il fraintendimento “più post pubblico e meglio è”
Non è una buona idea, martellare le persone non è saggio. La programmazione di un Social si fa a tavolino, non ci si inventa sui due piedi cosa postare all’ultimo momento, non è serio e di sicuro non è professionale. Se pensi che i tuoi followers non lo sentano, mi dispiace ma ti sbagli.
Ci facciamo presenti quando abbiamo qualcosa da dire, da offrire, da condividere. I Social, infatti, sono nati proprio per questo: per il piacere della condivisione. I nostri post devono essere utili, belli e coinvolgenti. Devono attrarre lo sguardo di chi passa distratto e devono saperlo intrattenere in modo da farsi ricordare. Non sempre ci si riesce, ma l’intento è quello.
5) Il fraintendimento del “tanto non serve rispondere”
Il concetto di Community dovremmo prenderlo sul serio quando si tratta di Social Networks. Attraverso questi canali le persone che scelgono di acquistare i nostri prodotti/servizi devono essere sicure che qualora lasciassero un messaggio (positivo o negativo) riceveranno comunque una risposta grata, entusiasta e sorridente (nel caso di commento positivo) e gentile, accogliente, disponibile (nel caso di una domanda) o risolutiva del problema (nel caso di una critica). Glielo dobbiamo, è nostro dovere farlo. Essere presenti sempre ripaga bene.
La nostra Community utilizza i nostri canali Social per accertarsi che il Customer Service sia all’altezza, se così è davvero rimarranno con noi ancora e ancora e ancora. Non è forse questo che vogliamo?
Riepilogando: che ce ne facciamo dei followers?
Li curiamo affinché rimangano fedeli e affezionati al nostro Brand. Cerchiamo di coinvolgerli raccontando loro la nostra attività, i nostri prodotti/servizi, i nostri progetti, e lo facciamo in modo piacevole e leggerlo (non banale) e con continuità e coerenza.
Se non ti piacciono i Social, forse, non ti piacciono le persone e quindi ti consiglio di trovare il modo di farci pace perché il tuo business ha bisogno di un pubblico e nessuno può sostituirsi a te nel presentare la tua azienda in modo efficace (neppure un’agenzia di comunicazione pluripremiata potrebbe salvare una situazione che parte da presupposti disfattisti).
I Social Networks facilitano in modo esponenziale il dialogo con il nostro pubblico. Dobbiamo farcene una ragione e utilizzarli meglio che possiamo.
Quest’articolo di Inside Marketing scende nel dettaglio e merita di essere letto con attenzione: https://www.insidemarketing.it/brand-sui-social-perche-gli-utenti-scelgono-di-seguirli-2/?IM=dem