Sappiamo che il mondo sta cambiando, non sappiamo ancora come riuscirà a cavarsela e siamo in attesa che qualcuno faccia la prima mossa, per rassicurarci e per smuoverci dallo stallo in cui ci siamo trovati nostro malgrado.
Quando sei tu a controllare il cambiamento che devi e vuoi affrontare, la paura è ridotta. In questa situazione sembra che qualsiasi cambiamento ci sia imposto dagli eventi e che ci farà subire una perdita. Di posizione sul mercato, di fatturato, di potere contrattuale.
L’economia mondiale, a guardarla nel suo intero, non è un animale che addomestichi, al massimo te lo puoi ingraziare agendo in armonia con il suo volere. Ma dal macrocosmo necessariamente si passa al microcosmo quando si tratta di decisioni imprenditoriali. Perché ogni azienda è un micro-mondo con le proprie regole, le proprie dinamiche, i propri bisogni, limiti e potenzialità.
Immaginare non significa fantasticare
Pertanto serve, ora, usare l’immaginazione per creare nuovi spazi e nuove possibilità allungando lo sguardo fin oltre l’orizzonte. Immaginare situazioni e circostanze è creare partendo dalla realtà, e non è lo stesso del “fantasticare” mondi utopici e paesaggi idilliaci (quello lo fanno ottimamente gli artisti, ma è un altro mestiere).
Partendo dalla lettura della realtà un imprenditore immagina il luogo in cui vuole proiettarsi per i prossimi anni e struttura e organizza la strategia che ritiene più efficace per realizzare quello che ora è solo virtuale. Ma sa che arriverà dove si è prefisso perché ha tutti gli strumenti che gli servono.
Ora ci viene chiesto di fare questo: immaginare. Che sembra un dettaglio da nulla, ma è un’azione assolutamente rivoluzionaria. Non possiamo seguire il mercato alla cieca, se manca ogni certezza il rischio è troppo per essere affrontato ora che il mondo è stordito dal post Covid-19 e dal malcontento delle persone che si trovano oggettivamente in una situazione di assoluta precarietà.
Immaginare una strada per uscire dallo stallo e ricominciare a prosperare (in modo nuovo e magari migliore) significa trarre ispirazione dalla propria visione e ispirare chi ci sta attorno affinché il progetto sia condiviso e implementato da forze e da competenze diverse.
La Soluzione è la Narrazione
Lo Storytelling d’Impresa sostiene la visione imprenditoriale rafforzando la fiducia all’interno dell’azienda e la fiducia del pubblico che popola la fetta del mercato che ci compete. Non significa “raccontarla” per ingraziarsi i clienti potenziali, bensì costruire assieme al proprio pubblico una narrazione solida-compatta-coerente capace di sollevare il peso dell’incertezza grazie a un’immagine di benessere a cui tutti ambiamo.
Il cambiamento, vissuto in questo modo, ci vede protagonisti. Agiamo in prima persona, non subiamo le decisioni di un mercato che di noi – giustamente, se lo pensiamo colosso inossidabile – non si cura. Il cambiamento costruito in questo modo non può che condurci a porti sicuri.
Ritornando alla realtà, si immagina mettendo in campo certe doti che devono essere coltivate e implementate costantemente: lettura corretta dei dati, intuizione nel rilevare dove conviene inserirsi e in che modo, sensibilità nel prevedere dove l’attenzione dei mercati si poserà nel breve e nel lungo/lunghissimo termine.
Immaginare ciò che potrebbe essere, immaginare come noi saremo posizionati in quel contesto, immaginare come arrivarci: non ci può essere storia migliore di questa da raccontare, vero?
“Sebbene un periodo di crisi non sia di per sé positivo, può in diversi casi agire da acceleratore, creare urgenze, generare in modo forzato reazioni repentine nelle aziende che si trovano a dover cambiare per rispondere a nuove esigenze del cliente, del consumatore, del cittadino.” Doxa: https://www.bva-doxa.com/una-nuova-normalita-tendenze-di-prodotto-e-servizio-nel-futuro-post-covid-19/