Il titolo che ho scelto per questo post è il consiglio che mi trovo a dare più spesso a chi mi fa presente che non ci vuole niente a fare il mio mestiere, lo possono fare tutti. Certo, non lo dicono con cattiveria ma con bonaria voglia di condividere il loro pensiero. Ho smesso molto tempo fa di contestare questa interessante tesi, mi limito a sorridere e a prendere posizione in riva-al-fiume-aspettando-il-cadavere-passare. E il cadavere passa sempre.
La questione “competenze” è un tasto dolente, perché oggi siamo sommersi da informazioni e da possibilità di approfondire qualsiasi argomento ci interessi e basta questo per sentirci legittimati a millantare una preparazione che non abbiamo. Tutti laureati in Tuttologia soltanto perché abbiamo assistito a un paio di webinar o abbiamo letto qualche manuale di comunicazione e marketing.
Le competenze – cosa delicata – comprendono: il conoscere (quindi lo studio), il fare (ovvero l’esperienza) e il sapere (che si traduce in talento, intuizione e capacità creativa).
Problem Solving e complicazioni
Facciamo un esempio banale: mi si rompe una tubatura nel bagno. Primo pensiero: chiamo l’idraulico. Intuizione di puro buon senso, che una volta messa in atto risolverà velocemente e definitivamente il problema (idraulico permettendo).
Ora veniamo alle complicanze dovute ad azioni collaterali che spesso mettiamo in atto scordandoci il buon senso:
1) problema di sopravalutazione delle nostre capacità: l’idraulico non è immediatamente disponibile e decidiamo di metterci mano, magari riusciamo a risolvere senza bisogno del suo intervento (hai visto mai?), ma le conseguenze del nostro fare peggiorano la situazione;
2) problema di sottovalutazione delle competenze del professionista e mancanza di fiducia riguardo alla sua onestà: l’idraulico arriva e ci fa un preventivo da far accapponare la pelle, quindi lo ringraziamo, lo congediamo e andiamo in cerca di un altro idraulico con prezzi più abbordabili… magari andiamo a spendere meno ma il risultato sarà del tutto insoddisfacente;
3) problema di invasione di campo senza alcuna giustificazione (neppure se fossimo diplomati alla Scuola Elettra): l’idraulico è la persona giusta, il preventivo è onesto, ci fidiamo, anzi ci affidiamo a lui. Perfetto. Eppure, assistiamo ai lavori in corso sentendoci autorizzati a dispensare consigli su “come dovrebbe essere fatto meglio” quel passaggio o quell’altro. La faccenda diventa un incubo (per tutti).
Succede lo stesso in ambito Comunicazione.
Diritti e Doveri: aree di gestione
Doveroso conoscere quali siano le competenze da mettere in campo per la Comunicazione della mia attività. Doveroso approfondire le tematiche che possono essere sviluppate e processate all’interno di una mirata Strategia di Comunicazione. Doveroso affrontare la ricerca di queste competenze in modo scrupoloso, perché non ci si affida al primo idraulico che passa per strada!
Eppure, se abbiamo assolto a questi doveri, frutto di semplice sano buon senso, dobbiamo anche essere capaci di instaurare con i suddetti professionisti un rapporto di collaborazione e non di sottomissione o di prevaricazione.
Mi spiego meglio: io – professionista della Comunicazione – non ho competenze imprenditoriali perché fare l’imprenditore non è il mio mestiere. Tu – imprenditore – non hai competenze in ambito Comunicazione (a meno che tu non sia un imprenditore di questo settore) e pertanto non puoi sostituirti a me.
Cosa possiamo quindi fare? Io posso farti le domande che mi permetteranno di capire meglio la tua impresa, posso ascoltare con tutta la mia attenzione, posso informarmi meglio e più approfonditamente, posso studiare e confrontarmi con te e il tuo staff per entrare in empatia e muovermi agilmente nel vostro mondo. Tu puoi affiancarmi e condividere il tuo punto di vista con me, puoi farmi capire meglio cos’è il tuo lavoro e cos’è la tua impresa, puoi introdurmi nella tua visione e aprirmi ai tuoi orizzonti. Puoi farlo con tutta la generosità di cui sei capace perché tutto quello che mi darai sarà messo a buon frutto nella Comunicazione che creerò per te, per la tua azienda e per il tuo business.
Se è vero che la competenza porta fiducia, è anche vero che, molto spesso, un’invasione di campo (in entrambi i sensi) rischia di manomettere progetti che – virtualmente parlando – sarebbero già pronti per spiccare il volo.
Conclusioni
Il fai-da-te espresso in qualsiasi contesto è una scelta pericolosa: significa rischiare di perdere molti soldi, molto tempo e molta energia soltanto perché non abbiamo dedicato alla ricerca dei giusti collaboratori la cura dovuta.
Le offerte sul mercato sono tante, anche troppe per certi versi, ma quando incontri le competenze che stai cercando e scopri – magicamente – che soddisfano anche quelle caratteristiche individuali che ritieni indispensabili in un professionista per poterci lavorare assiem, allora tutto quello che potrà scaturire da un tale incontro è destinato al successo.
Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza.
(Ayrton Senna)